LIECHTENSTEIN

NOVEMBRE 2013


Itinerario: Vaduz - Triesenberg

7 Novembre


Sono solo le 5 del mattino, fuori è buio e io metto in moto la mia auto, per fare provare anche a lei per la prima volta, la soddisfazione di passare una, anzi due frontiere e affrontare il suo primo piccolo viaggio: giornata con destinazione Liechtenstein, uno dei più piccoli stati al mondo, incastonato tra le montagne alpine fra Svizzera e Austria. L'autostrada a quest' ora è completamente libera, in poco meno di un'ora passo la deserta frontiera tra Italia e Svizzera a Chiasso, e sono lungo la autostrada elvetica A13 in direzione nord, verso il passo del San Bernardino, che attraverso alle prime luci dell'alba; qui c'è già la neve, non solo sulle montagne circostanti, ma già anche a bordo strada, e fa freddo. Ancora un paio d'ore scarse di strada, che scende fra tornanti e autovelox. Intanto si fa chiaro, il cielo sempre più azzurro e, dopo giorni di pioggia, finalmente il sole. Sono passate da poco le 8, mentre attraverso il piccolo ponte che fa da confine tra Svizzera e Liechtenstein, nessuna dogana, solo due bandiere dei rispettivi Stati. Trovare un parcheggio che non sia a pagamento è un'impresa, così lascio momentaneamente l'auto parcheggiata ad un distributore di benzina, accanto ad un bel vigneto invaso da pecore al pascolo. Sono ai bordi della città di Vaduz, la capitale, ad un centinaio di metri vedo il segnale di fine città, ma da qui, al centro, sono solo 5 minuti a piedi! Vaduz è un paesino, il suo viale pedonale centrale lo si percorre in pochi minuti; è presto e in giro c'è poca gente, la via ancora all'ombra quindi fa un bel fresco. Vaduz me l'aspettavo un pò più pittoresca, invece a parte la chiesa gotica che pare una piccola Notre Dame, ed un paio di palazzine coi tetti a spiovere, sedi del Parlamento e di qualche museo, nulla più. I pochi negozi stanno aprendo, curioso un pò i prezzi, tradotti sia in euro che in franchi svizzeri, mediamente alti. Traffico praticamente non ce ne è, ed ai pochi attraversamenti pedonali, le auto si fermano sempre per fare attraversare. Dalla città si vede bene il Castello in cima ad un collina, simbolo del Paese. Dopo aver visto la piccola riproduzione in miniatura del castello, torno alla macchina, e provo ad avvicinarmi a quello vero, cercando di trovare un parcheggio tranquillo senza tempo e non a pagamento: un'impresa ma alla fine trovo uno spazio boschivo al culmine di una salita e la lascio qui, non dovrebbe dare fastidio a nessuno. E proprio da qui, da questo bosco fitto, parte il sentiero battuto che porta al Castello di Vaduz. Mi incammino, dopo poco incrocio un'anziana signora ben vestita che mi indica sorridente che mancano solo 7 minuti di cammino per arrivare a destinazione. E infatti, con una tranquilla passeggiata tra gli alberi di non più di 10 minuti, eccomi ad ammirare da vicino il bel castello in pietra risalente al XIX secolo, chiuso al pubblico in quanto proprietà privata della famiglia reale che qui vive. La vista del Castello e il paesaggio sono molto belli; le antiche mura in pietra con la torre circolare e gli stemmi della famiglia reale, hanno sullo sfondo le innevate vette delle Alpi circostanti, e l'ampia vallata verde sottostante. Insomma il classico e bel paesaggio alpino da cartolina, in fondo è proprio questa l'attrattiva principale del Paese. Da quassù si ammira anche un bel panorama di una delle più piccole capitali europee, Vaduz, che in effetti sembra un paesotto di montagna. Torno passeggiando fino alla macchina dopo aver scattato un pò di foto. Non è ancora l'ora di pranzo, in pratica ho già visto tutto ciò che c'era da vedere di Vaduz, così riparto in auto lungo una strada tra tornanti che in pochi minuti mi porta alla seconda città (o paesello) più grande del Liechtenstein, Triesenberg. Triesenbrerg è una tranquilla cittadina collinare fatta tutta di piccole casette in stile baita alpina, qualche hotel e qualche negozio, la chiesa col caratteristico tetto a cupola del campanile, piccoli cantieri sparsi qua e là, ma soprattutto il bel panorama dall’alto sulla Valle del Reno. La giornata è spettacolare, il cielo di un blu intenso, che rende le montagne ancora più belle. Mi fermo a bordo strada, su una panchina all'ombra di alti fusti, per mangiare al sacco il pranzo che mi ero portato da casa. Mi son tolto questo sfizio, quello di visitarmi in giornata un Paese da aggiungere così alla lista di quelli visitati (sono a 45); certo non un vero e proprio viaggio, ma giusto una gita oltre confine! Con calma, dopo aver passeggiato un pò, risalgo in auto e torno verso casa, rigodendomi con la luce del sole la pittoresca strada che in poco più di due ore mi riporterà al confine con l'Italia.

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